BMX STORY: |
Bici Moto Cross (bmx) nacque alla fine degli anni sessanta
(per la precisione, il 10 Luglio 1969 a Santa Monica in California) proprio quando il
motocross stava diventando molto popolare negli states. La versione motorizzata di questo sport fu l'ispirazione che portò alla creazione della versione a "propulsione umana" il bmx appunto. Centinaia di bambini e di ragazzini con il desiderio di praticare il motocross, saziarono il loro appetito organizzando delle gare con le loro biciclette su piste che avevano costruito precedentemente con le loro mani. Questa loro voglia di imitare i grandi che praticavano il motocross, culminò con un'altra trovata : indossare lo stesso abbigliamento che veniva utilizzato per il motocross. Mancava solo una cosa: dare un nome a questo sport appena nato, e così si decise per "bmx" e il concepimento fu completo. L'idea ebbe subito molto successo, tant'è vero che negli Stati Uniti, in brevissimo tempo, si raggiunsero le 20.000 unità di partecipanti. In California questo sport era più popolare che in qualsiasi altro luogo. Nel 1971 nacque la B.U.M.S.(bicycle motor cross society) , il primo organismo che diede anche le prime regole. Questo è considerato come l'inizio ufficiale di questo sport. Due anni più tardi, nel 1973, venne fondata la mitica N.B.L. (national bmx league) e nell'Aprile del 1981, la disciplina delle ruote "piccole", fece il definitivo salto di qualità con la costituzione della I.BMX.F (international bmx federation), il primo organismo mondiale con sedi in California ed in Olanda. Gli anni passavano e il bmx venne introdotto in altri continenti, e fu così che il bmx arrivò anche in Europa (era il 1978) con Olanda, Francia e Stati Uniti a proporsi, come avviene tuttora, nazioni leader in questo sport. Un anno dopo la sua nascita, la I.BMX.F organizzò i primi Campionati del Mondo. In Italia si dovette aspettare il 1983 per vedere disputare le prime gare, sotto l'egida dell'Associazione Italiana bmx, nata per promuovere e coordinare la pratica e la diffusione della nuova disciplina. Nel 1984 venne organizzato il primo Campionato Italiano. Due anni più tardi, siamo nel 1986, si svolse la prima edizione dei Campionati del Mondo dell'UCI proprio in Italia, a Riccione. In pochi anni l'Italia si era portata a livelli assoluti in campo Mondiale, ma dopo alcuni anni di vero e proprio boom, venne fuori l'anima conservatrice degli organi federali che, con il fantasma che il bmx potesse togliere giovani al ciclismo su strada, iniziarono ad eliminare ogni appoggio alla disciplina, decretandone la fine prematura. Da allora il bmx è sopravvissuto grazie alla passione dei praticanti che, con grandi sforzi, hanno permesso a tutti noi di avere piste dove girare e possibilità di confronto. Ma le cose stanno cambiando. Già dal 1997 l'attenzione di aziende (sia straniere sia italiane), degli importatori si è fatta più insistente. La Federazione è presente in modo attivo (nel '98 ha ricreato una spedizione azzurra) dando pieno appoggio sia logistico che finanziario ad ogni iniziativa atta ad incentivare questa disciplina. Esatto, le cose stanno cambiando anche grazie a persone come Stefano Spedini (il mitico "Spiedo")che con il suo intuito imprenditoriale e manageriale, ha dato nuovo lustro al bmx italiano. I ragazzi del DHC (DownHill corner) come Marco Cislaghi (autore di questo sito e dell'idea di questo spazio), Andrea Balli, Simone del Sarto, Marco Contasti, Stefano Sartini e tutti gli altri, pieni di buoni propositi, ma soprattutto di tanta voglia di fare. Non resta che rimboccarci le maniche e lavorare sodo. I risultati non tarderanno ad arrivare, parola mia, parola di bmxrider. |