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By Lorenzo Buratti

Dopo avere trascorso il pomeriggio in una atmosfera rilassata, lo stadio del Dirt si è trasformato in un calderone incandescente con centinaia di persone che urlavano all'impazzata, i riders erano tutti molto carichi e hanno spinto al massimo l'altezza dei salti, qualcuno ha anche esagerato come lo svizzero Thomas Wulschligger che, arrivato sull'ultimo salto velocissimo ma un poco indeciso, non è riuscito a chiudere la rotazione del suo salto mortale (Backflip), atterrando sulla schiena con un grosso spavento per tutti.
Ovviamente i Dirt Jumpers sono delle pellacce e Thomas non ha fatto una piega rialzandosi subito e continuando la sua gara. Chi invece una piega l'ha fatta eccome, è stato proprio uno dei favoriti, il Campione del Mondo Timo Pritzel che durante le qualificazioni del pomeriggio è andato talmente in alto che durante un atterraggio si è crepato la rotula del ginocchio senza neanche cadere, solamente perché ha tenuto le gambe un po’ troppo rigide !
La sua mancata partecipazione alla finale ha reso tutti gli altri riders più "tranquilli" ed il pur bravissimo Marcus Hampl, rider tedesco già King Of Dirt l'anno scorso, non ha avuto problemi a vincere con un 360° Barspin (rotazione aerea della bici mentre, senza mani, si fa ruotare il manubrio nel senso opposto) veramente bellissimo, ha girato talmente lento, alto ed elegante che sembrava di vederlo alla moviola, solo per pochi.
Ovviamente anche gli altri riders erano a dei livelli ancora irraggiungibili per noi italiani, l'inglese Paul Roberts a 30 anni ha una grinta che molti ragazzini se la sognano, il suo connazionale Dean Hearne ha mostrato uno stile da vero trail rider ma le rampe in legno non gli sono piaciute molto oltre alla evidente sbornia da birra che aveva in atto…
Altri riders venivano un po’ da tutte le nazioni europee, segno della evidente crescita che il nostro sport stà avendo in tutto il mondo.
Non dimentichiamo però che durante le qualifiche del pomeriggio anche il nostro grandissimo Federico Ventura ha partecipato con onore mancando di poco la finale con dei salti molto potenti e decisi, la mia speranza è che Federico presto sia affiancato da altri riders nostrani che sappiano tirare fuori il carattere che lui ha dimostrato di avere, partecipando "di coraggio" ad una gara che , come livello dei partecipanti e difficoltà dei salti, non aveva precendenti in Italia.
Per quel che mi riguarda devo dire che essere stato chiamato chiamato dagli organizzatori a fare in giudice di gara, è stata una bella sorpresa anche se grande è stato l'impegno necessario per giudicare tanti riders così bravi.
Comunque pare che tutto sia andato per il meglio e che il numeroso pubblico si sia divertito a bestia, speriamo che si verifichino presto le condizioni per organizzare altri eventi di questo livello.

Ride with pride, Lorenzo.